Tecnologie dalla fusione

L’ENEA è protagonista nella partecipazione al programma tecnologico per ITER e per DEMO.

A partire dagli inizi degli anni 90 del secolo scorso, il coinvolgimento del Centro ENEA del Brasimone, dotato di un notevole parco di impianti e dispositivi sperimentali, ha permesso di avviare con notevole impulso attività di caratterizzazione sperimentale e supporto allo sviluppo dei mantelli triziogeni e dei componenti affacciati al plasma.

La prima infrastruttura europea per la caratterizzazione di moduli di blanket di grande potenza, l’impianto Hefus 3, è stata installata presso il centro Brasimone già all’inizio degli anni 90; ad essa è seguita la realizzazione della piattaforma di prova delle operazioni remotizzate per la sostituzione dei componenti del divertore e della piattaforma DRP per lo studio del ricondizionamento delle cassette del divertore stesso.

Successivamente sono stati realizzati diversi impianti sperimentali, EdaBeta per la caratterizzazione termo meccanica di moduli di prima parete di ITER, TRIEX per la qualificazione dei sistemi di estrazione del trizio dal breeder liquido piombo/litio, Lifus 2 per prove di corrosione in piombo litio fluente, e l’impianto più recente, EBBTF (European Breedink Blanket Test Facility), sistema sperimentale per supportare lo sviluppo dei moduli di blanket da sperimentare in ITER.

Non va dimenticato, inoltre, l’impegno nella progettazione e realizzazione di IFMIF che vede il Centro del Brasimone in prima fila nello sviluppo del concetto europeo di target, anche attraverso prove sperimentali nell’unico circuito europeo a litio fluente.

Nell’attuale fase di costruzione di ITER l’ENEA contribuisce con la realizzazione di componenti ad alto contenuto tecnologico, quali il divertore, alcuni sistemi diagnostici e di riscaldamento del plasma, i moduli di prova di mantelli triziogeni, i sistemi di visione interna, i sistemi di controllo e di telemanipolazione.

L’Italia continuerà a fornire un sostanziale supporto alla realizzazione di ITER nel campo delle analisi neutroniche, elettromagnetiche e strutturali, e della sicurezza.

  • Prototipo ITER

    Prototipo a media scala del pannello verticale del divertore di ITER, realizzato con tegole in tungsteno (parte piana) e composto in fibra di carbonio (parte curva) nell’ambito di una collaborazione tra ENEA e Ansaldo Ricerche

  • Prototipo ITER

    Prototipo da laboratorio del sistema di visione interna della camera interna di ITER, basato sulla tecnologia del radar ottico

  • DRP

    Divertor Test Platform (DRP), laboratorio di manutenzione remotizzata utilizzato per la qualifica delle operazioni di ricondizionamento della cassetta del divertore. Le sue dimensioni e l’elevato numero di dispositivi presenti consento di affrontare diverse attività di R&S nel campo delle tecniche di remotizzazione. In figura è mostrata la configurazione del DRP durante le prove formali per la validazione delle procedure di ricondizionamento del prototipo in scala reale della cassetta del divertore

  • Prototipo in scala ITER

    Prototipo in scala reale della cassetta del divertore di ITER durante la fase di assemblaggio

Riferimenti

Divisione Fisica della Fusione

Dr. Marco Ciotti
Responsabile


Divisione Ingegneria Sperimentale

Ing. Pietro Agostini
Responsabile


Divisione Sicurezza e Sostenibilità del Nucleare

Ing. Paride Meloni
Responsabile


Divisione Tecnologie della Fusione

Ing. Giuseppe Mazzitelli
Responsabile